10 mesi di tentativi di accesso tramite SSH

Per curiosità ho ricavato dal journal di un server che utilizzo quali sono gli utenti testati più frequentemente per tentare di entrare tramite SSH, i risultati ovviamente non hanno valore statistico e sono a valle di fail2ban, quindi prove ripetute da parte di uno stesso host nel breve e medio periodo sono improbabili.
Inutile dire che il server sshd non accetta il login di “root”. 😉
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Intel Meltdown patch per Windows

Conseguentemente alla pubblicazione di https://spectreattack.com e limitatamente alla vulnerabilità Meltdown confermata per il momento solo nei processori Intel, ho trovato utile avere a portata di mano la lista della patch per i vari sistemi operativi Microsoft, sono tutte patch individuali, ad eccezione dei sistemi Windows 10 e Windows Server 2016 per i quali la patch fa parte del pacchetto di aggiornamenti cumulativo di gennaio.
Microsoft consiglia di controllare la compatibilità del proprio software antivirus PRIMA di installare tali aggiornamenti https://support.microsoft.com/en-hk/help/4073119/windows-client-guidance-for-it-pros-to-protect-against-speculative-exe

Vista la rilevanza del problema è opportuno non aspettare gli aggiornamenti automatici di Windows Update, ma effettuare l’operazione manualmente.

LaTeX: classicthesis, arstecnica e glossaries

Recentemente ho avuto un po’ di grattacapi a far funzionare assieme i pacchetti classicthesis, arstecnica e glossaries per LaTeX.

A prescindere dal fatto che glossaries e classicthesis non vanno d’accordo, bisogna caricare il primo dei due con

\usepackage[style=tree,nolist]{glossaries}
\setlength{\glsdescwidth}{\textwidth}
altrimenti il tutto non compila nemmeno un qualcosa di visibile riguardo al glossario.

Fatto ciò rimane il problema dell’indice, e dei bookmark pdf se vengono usati, infatti lo stile grafico non è coerente fra quello di arstecnica e quello inserito automaticamente da glossaries.

Per ovviare il problema ho effettuato il tutto manualmente con il seguente codice:

\phantomsection vi serve se come me utilizzate anche il pacchetto hyperref, altrimenti non vi serve.
Nel caso non abbiate gli acronimi potete tagliare fino a \clearpage.
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Tales of Elder Scrolls Online: Parte II

So di essere una persona molto volubile come interessi, spesso mi ritrovo ad essere particolarmente preso da un progetto o un gioco per poi farlo finire nel dimenticatoio con la stessa velocità con cui mi ci sono appassionato, però se è possibile mi piacerebbe tenere un registro del mio personaggio principale ogni decina di livelli per scrivere le mie impressioni.

L’ultimo MMORPG che avevo iniziato seriamente, esclusa la piccola parentesi con Guild War 2 (che se pur dal punto di vista tecnico mi pareva un ottimo prodotto, non mi aveva appassionato granché), era stato Star Wars: The Old Republic uscito a fine 2011, per cui mi ero un po’ scordato cosa si provasse ad essere “nabbi” in un mmo, ESO me l’ha ricordato in maniera abbastanza brutale.

Di seguito i miei ragionamenti sul gioco, che non vogliono essere una recensione, quanto una cronaca, che serva magari nell’immediato ad altri, ma anche per me stesso nel futuro, per confrontare le impressioni che si hanno quando ci si approccia ad un gioco nuovo, e successivamente, una volta che si è diventari relativamente esperti. Approfondisci